Il ginnasta Raffaele Gazzotti
Un atleta ed istruttore sportivo
Un giovane, ma già affermato, tennista bolognese
Un appassionato e cultore del trotto
E' chiaramente il sepolcro di un professore universitario
Anche questa lapide presenta due possibili chiavi di lettura. Tutti i simboli, meno il cannocchiale, son massonici: rami di ulivo, compasso, squadra, righello, mappamondo , pergamena e libro. Se teniamo presente che il defunto è stato un famoso matematico ed astronomo, nonché direttore della specola di Bologna, allora possiamo concludere che i vari strumenti rappresentati indichino contemporaneamente sia l'appartenenza massonica, sia la professione del defunto.
Tomba Marescotti. La figura femminile sostiene un remo alludendo alla professione del defunto che è stato un esimio professore di nautica.
Un famoso commediografo bolognese
L'impegno del defunto con il mondo della cultura è evidente
Un sacerdote
Tomba di un vescovo con il suo emblema
Un arcivescovo con i suoi simboli
L'imprenditore Giuseppe Capi raffigurato all'interno della sua tipografia tra i suoi dipendenti
Il fondatore della famosa casa editrice Zanichelli di Bologna con i suoi libri
Gli attrezzi di lavoro di un lattoniere o stagnino
Gaetano Simoli, il fabbro del Comune di Bologna
Tomba di un fabbro o di un mastro carraio
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Un collega del defunto precedente
Martello, tenaglie e ferro di cavallo indicano certamente un maniscalco
Guardando i simboli a sinistra si pensa alla Massoneria, vedendo anche i simboli a destra ci si orienta invece verso un semplice ed onesto fabbro bolognese Probabilmente la tomba di un carrettiere L'ingegnere e pilota automobilistico torinese Edoardo Weber (1889-1945) fondò a Bologna l'omonima fabbrica di carburatori famosa in tutto il mondo
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Monumento funebre di Alfieri Maserati. Il volante con le ali ricorda il pilota agonistico ed il costruttore di rinomatissime automobili
Il fondatore delle grandi officine meccaniche Minganti di Bologna tra i suoi operai e macchine utensili
Torquato Veggetti fu l'inventore nel 1927 di un sistema elettrico per l'apertura di porte e cancelli a distanza. Qui lo vediamo all'interno della sua officina trattare con i suoi dipendenti.
Stele dell'industriale Filippo Manservisi proprietario di un importante lanificio a Bologna
Sovrapposizione di simboli lavorativi e simboli propri della Massoneria (martello, squadra, compasso, livella)
La ruota dentata esprime l'impegno nel campo industriale dell'imprenditore della birra Camillo Ranzani (Sala S. Paolo)
Tomba di Sebastiano Zavaglia, genio della meccanica (Chiostro 6)
Il conte Luigi Gallina, commerciante di cavalli, opera di Pietro Veronesi (Sala del Colombario lato Campo Carducci)
E' qui chiaramente rappresentata la carriera militare intrapresa dal defunto
Tomba del Cav. Camillo Saroni, ufficiale dell'esercito di Napoleone
Pietro Lorenzo Persiani, militare e massone
Un militare probabilmente massone
Tomba dipinta di Giuseppe Solaroli, maggiore dell'esercito al servizio di S.M. l'imperatore d'Austria Francesco I
Monumento di Sebastiano Tatini, cavaliere della Corona di Ferro e comandante delle truppe civiche
Ancora armi
Si può pensare ad un militare di alto grado o ad un'importante carica pubblica
Militare caduto nella Grande Guerra con le sue armi
Aviatore caduto nella Grande Guerra
Petronio Brunetti, negoziante di droghe
Nel chiostro 6 la cella dell'industriale dei fiammiferi Gaspare Pizzoli. E' rappresentato il Genio del Fuoco (o l'Allegoria del Fosforo). Non ben visibili nella foto sono scolpiti alcune scatole di fiammiferi, un acciarino e le fiamme, un esplicito richiamo all'attività in vita del defunto.
Rodolfo Ferrari, grande direttore d'orchestra d'inizio '900 con la bacchetta, il suo strumento di lavoro
Ad indicare l'attività del cantante castrato Carlo Broschi, detto il Farinelli, spicca sulla sua lapide una cetra
Numerosi strumenti musicali decorano la tomba di una famosa cantante lirica dell' '800
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Nella tomba del conte Sebastiano Tanari (Chiostro III) in evidenza a sinistra gli strumenti musicali a ricordo dei suoi profondi interessi musicali e della sua appartenenza all'Accademia Filarmonica, a destra i libri e le pergamene che sottintendono il suo coinvolgimento con le scienze e le lettere.
Aglae e Alessandro Certani sono stati due violinisti amici e colleghi di Ottorino Respighi
Sarcofago Bergamaschi - Minarelli dello scultore Mario Sarto. Anche se non sono riuscito a risalire alla professione precisa dei due coniugi defunti, è chiara la loro appartenenza al mondo della musica e del teatro.
Il caduceo di Mercurio. Questo dio era considerato il protettore dei commercianti come Luigi Coltelli, fondatore nel 1834 della storica e notissima gioielleria bolognese di via D'Azeglio, ancora oggi attiva.
Tomba Giacomelli. I putti ai lati sorreggono la bilancia ed il caduceo che indicano la professione dei due fratelli: uno era un avvocato, l'altro un commerciante.
Il defunto era un avvocato e nella sua tomba compare l'Allegoria della Giustizia con in mano una bilancia ed un libro
Il giureconsulto e dotto letterato Luigi Salina con la toga da giudice mentre consulta un libro, opera di Giuseppe Pacchioni
Questa decorazione ci mostra le molteplici
attività professionali e gli interessi culturali ed artistici del
defunto. Le sue note biografiche ce lo descrivono così; "Conte Avv.
Giovanni Maria Regoli di Imola, Cavaliere degli Ordini di San Gregorio
Magno e di San Silvestro Papa, Consultore Comunale e primo Giudice del
Tribunale Civile e Criminale di prima istanza in Bologna. Venne laureato
in Filosofia li 21 Maggio 1794, e lesse indi in quella Facoltà come
Professore Onorario. Venne ancora laureato in Leggi li 29 Agosto 1797.
Nell’anno 1815 dettò per pochi giorni le lezioni di Diritto e Procedura
Criminale di cui fu in precedenza per parecchi anni Ripetitore. Morì a
Bologna li 24 Gennaro 1846".
Il pittore Achille Frulli (1829-1855)
Tomba di Clementina Gandolfi e del marito Onofrio Zanotti, famosi pittori bolognesi. Compasso, righello, matita e pennello sono i loro principali strumenti di lavoro
Tavolozza, compasso e pennelli rappresentati nella tomba del famoso pittore Gaetano Gandolfi
Ancora un pittore
Il bastone di Asclepio con un solo serpente e senza le ali è un simbolo dei medici e dei farmacisti. In effetti, questa lapide appartiene ad un famoso medico.
Un farmacista
Tomba di un medico
Il prof. Giuseppe Ruggi, un luminare della chirurgia di inizio ‘900. Il camice ed il libro che tiene in mano attestano la sua professione di medico e di studioso.
La tomba di Pellegrino Matteucci ci ricorda la sua attività di esploratore ottocentesco dell'Africa
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In questo monumento la professione del defunto, Ennio Gnudi, è
ricordata non in modo diretto, ma rappresentando le classi di lavoratori
di cui egli si rese difensore. Gnudi fu dapprima ferroviere, poi
sindacalista e uomo politico, ed infine sindaco di Bologna eletto nel
1920. In questo monumento viene ricordata la sua figura di sindacalista
e protettore della classe operaia. Infatti, le sue spoglie sono sorrette
da operai appartenenti a varie categorie riconoscibili per i diversi
attrezzi di lavoro. Nella foto si vede in primo piano un ferroviere con
la tipica lanterna, poi un contadino con la falce, ed una mondina con il
caratteristico cappello di paglia e le gambe nude. Altre tre categorie
di lavoratori sono presenti nel lato opposto.
Link utili Desidero segnalare due siti Internet che mi sono
stati estremamente utili per portare a termine questo mio lavoro. Essi
sono una vera miniera di informazioni riguardo la storia e l’arte della
nostra città. Si tratta di Panopticon di Bologna:
http://www.panopticondibologna.it/Luoghi.html
e Storia e Memoria di Bologna: http://www.storiaememoriadibologna.it/
Copyright © 2019 La Certosa di Bologna: il mestiere dei defunti rappresentato artisticamente nelle loro tombe: http://sevbru.altervista.org/prof/ by Bruno Severi. All rights reserved - E' vietato riprodurre i contenuti di questo sito senza autorizzazione
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